venerdì 7 marzo 2008

The Agronomist - Jonathan Demme, 2003

"The Agronomist" è un documentario diretto da Jonathan Demme, presentato alla 60 ° Mostra del cinema di Venezia nella sezione "Nuovi territori". Il documentario e' un omaggio al giornalista, radioreporter e militante dei diritti umani Jean Dominique e racconta la storia della sua lotta contro l'ingiustizia e l'oppressione e la sua crociata per la libertà e la democrazia ad Haiti.In novanta minuti il regista narra 50 anni della battaglia condotta da Dominique tramite la radio da lui fondata, Radio Haiti, una vera e propria voce di libertà in un Paese oppresso dalla dittatura.
I documenti utilizzati sono lunghe interviste che lo stesso Dominique ha rilasciato sia ad Haiti sia durante i due periodi di esilio a New York insieme alla moglie e giornalista nella radio inframmezzati da filmati girati ad Haiti che riprendono la popolazione dell'isola nelle zone rurali e nella capitale Port au Prince.
Il lavoro di Demme ha un forte impatto emotivo dovuto principalmente alla travolgente personalità di Dominique. Nato da una famiglia agiata e cresciuto in clima colto e liberale, Jean diventa un agronomo negli anni '50 studiando anche a Parigi.
Tornato sull'isola, inizia ad istruire i contadini - ai quali resterà legato fino alla fine - su come sfruttare al meglio la terra che lavorano. In una Paese governato da pochi latifondisti, la sua attività non poteva non cozzare con gli interessi di quest'ultimi.
Quando gli capita la possibilità di acquistare un'emittente radiofonica, Jean non perde tempo e trasforma la radio in un vero e proprio strumento di informazione e quindi di libertà.
La direzione e’ chiara: informare.
Niente piu’ dell’informazione rende le donne e gli uomini critici verso la societa’ e l’autorita’ incarnata dalle istituzioni.
Una personalità contraddistinta da un forte senso di indipendenza culturale ("Tu sei haitiano. Non sei francese, non sei inglese, non sei americano" gli ripeteva il padre) si scaglia, sia contro I Duvalier prima padre e poi figlio dittatori di Haiti sia contro gli Stati Uniti, rei di aver da sempre manipolato le sorti politiche di Haiti, tenendola sotto il giogo di un potere violento e repressivo. "Una telefonata" dice Jean "basterebbe una telefonata da parte del Presidente degli Stati Uniti e ad Haiti tornerebbe la democrazia". Emblema di indipendenza intellettuale e politica, non risparmia quei governanti della sua isola che si allontanarono dagli ideali di democrazia e onestà per i quali erano stati eletti.
Questo documentario parte sicuramente da una base sfavillante che e’ il protagonista, sorridente, arrabbiato che con ogni atteggiamento riesce a conquistare e con totale assenza di retorica e di autocommiserazione racconta la battaglia sua e di parte della popolazione per ottenere un vero cambiamento sociale frustarata da troppe sconfitte e tragici avvenimenti.
La radio ora è chiusa e ancora oggi Haiti vive in un clima di violenza e instabilità oltre ad un decenalle anzi secolare stato di emergenza umanitaria.

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