domenica 23 dicembre 2007

Amores Perros - A. G. Inarritu (2000)

Film apocalittico. Inarritu costruisce la storia intrecciando le esistenze dei protagonisti, in un continuo alternarsi di flash back e flash forward.
Tutto converge intorno ad un incidente automobilistico svelato subito e poi mostrato in seguito, da tutti possibili punti di vista. E proprio questo dei "punti di vista" sembra essere il motivo principale del film.
I personaggi – mai come in questo caso variegati, quanto ad estrazione sociale – sono accomunati da una sorte tristemente uguale e travolti da un continuo ribaltarsi delle proprie vite che, pur prendendo origine nella maggior parte dalla casualità (cavallo di battaglia del regista messicano), sembra tuttavia seguire un filo rosso: l'assenza di ogni possibilità di salvezza per gli esseri umani, condannati a dover abbandonare ogni loro sogno (quello di un amore impossibile - da costruire con una fuga -, di un'agiata esistenza ed una carriera ricca di soddisfazioni, di un mondo più giusto per il quale lottare, ma anche di una definitiva e risolutiva rapina in banca o di un omicidio perfetto) a causa di un destino avverso, spesso imprevedibile e beffardo, altre volte "costruito" o comunque "meritato".
Ma chi davvero merita la propria sorte, chi ne è solo vittima? Inarritu lascia senza risposta il quesito (anche se nel finale lascia intravedere più di una punta di comprensione per l'anziano ex-guerrigliero, diventato killer su ordinazione), lasciando tutto al "punto di vista" dello spettatore. Forse quello che importa, in una metropoli disumanizzante come Città del Messico (o forse in ogni altra parte del mondo), è solo chi di quei due riuscirà ad impossessarsi per primo della pistola... Film catastrofico, atroce.

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