domenica 4 ottobre 2009

Matador - P. Almodovar (1986)

Diego Montes (N. Martinez) è un affascinante torero che è stato costretto a ritirarsi a seguito di un'incornata che lo ha reso zoppo, ma che non è riuscito a perdere l'istinto di uccidere e l'amore per la morte. Insegna ad un gruppo di giovani aspiranti toreri, fra cui Angel (A. Banderas), giovane oppresso da una madre fanatica religiosa e frustrato sessualmente, che ha una vera e propria ossessione per il carismatico maestro, tanto da vederne gli atti ed ascoltarne i discorsi da lontano. Quando Diego insinua dei dubbi sulla sua eterosessualità, Angel tenta maldestramente di violentare la fidanzata dello stesso Diego, Eva, vicina di casa di Angel, la quale deciderà di non denunciarlo nemmeno, in quanto il ragazzo era venuto sulle sue gambe.
Ancor più frustrato da questa incapacità di fare del male, nella sua folle volontà di vestire invece i panni dello spietato maestro, Angel si autoaccusa davanti alla polizia anche di 4 omicidi, di cui due commessi proprio dal maestro, che aveva poi seppellito i cadaveri nel suo giardino.
L'avvocatessa che difende Angel, Maria, (A. Serna) è a sua volta ossessionata da Diego, al punto da sedurre gli uomini ed ucciderli, nel momento dell'orgasmo, conficcandogli un fermacapelli nell'incavo fra le scapole, come Diego spiega si deve fare con i tori.
Fulminato dal fascino irresistibile di questa donna perversa, Diego abbandona la fidanzata e fugge con Maria. Durante un'eclissi solare che tinge tutto di rosso (colore che compare pressochè in tutte le inquadrature), i due amanti giocheranno finalmente il loro gioco d'amore. E di morte.

5^ film di Almodovar, misto fra thriller e melodramma a tratti grottesco, in cui - oltre a quello della morte e dell'ossessione per la morte, intesa come momento liberatorio, "orgasmico", sublime, altamente carico di eros - compaiono altri temi cari al regista, come la religione fanatica ed oppressiva e l'omosessualità (palese o latente), altre possibili fonti di paranoie e frustrazioni.


Su tutto, dappertutto, il colore rosso, simbolo della passione, ma anche dell'accecamento e della follia.