
Su queste basi storiche ben note si innestano le storie dei protagonisti di questo film. Frédéric, aspirante scrittore, innamorato di una giovane e bella attrice, Viviane. Imprigionato a causa di un omicidio commesso da lei, Frédéric evaderà di prigione proprio durante l'occupazione di Parigi. Viviane intanto alloggia come tutti all'Hotel Splendid di Bordeaux, ma riesce sempre a garantirsi alcuni pri

Nello stesso hotel, trasformato in vero e proprio rifugio, si trovano anche una spia dei tedeschi travestito da giornalista sulle tracce di Viviane, un ladruncolo simpatico e in gamba che era evaso di prigione assieme a Frédéric, Camille, assistente onesta e seria di un professore universitario in possesso di un certo quantitativo di acqua pesante, in grado di servire alla fabbricazione di un ordigno nucleare e dunque da preservare a tutti i costi dalle brame dei tedeschi. Con la sua caparbietà e l'aiuto decisivo di Frédéric, la giovane Camille riuscirà a far imbarcare il professore ed il suo carico alla volta dell'Inghilterra. E a vincere lentamente anche l'affetto di Frédéric, che riuscirà a togliersi di dosso l'ingombrante ed accecante figura di Viviane.

Trama intricata e ritmo sostenuto per questo lavoro di Rappeneau, con le vicende personali ed amorose dei protagonisti - che si rincorrono, si perdono, si rirovano casualmente - che si incrociano e crescono con l'evolversi della stoira e, infine, ne decidono le sorti.
Al di là del contesto storico, comunque, ciò che più piace di Bon Voyage è proprio il riuscitissimo approfondimento psicologico dei personaggi, credibili, mai macchiette, pieni di sfaccettature, in grado di imprimere cambi di rotta alla propria vita e, soprattutto, di crescere e mutare nel corso del tempo.
Film curato e piacevole.
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