domenica 1 novembre 2009

The magnificent Ambersons - O. Welles (1942)

Nel Sud degli Stati Uniti, a cavallo fraXIX e XX secolo una ricca e potente famiglia - gli Amberson appunto - vive in un castello circondata dall'invidia e dall'odio di tutti i compaesani. Il piccolo George, particolarmente, racchiude nei suoi comportamenti spocchiosi tutta l'arroganza e la mania di grandezza della famiglia.

Di ritorno in città dopo alcuni anni di collegio, George conosce Lucy e se ne innamora. Lucy è figlia di un abile industriale (fra gli inventori dell'automobile) di nome Eugene, che da giovane era il fidanzato della madre di George, Isabel, dalla quale aveva dovuto allontanarsi per futili motivi legati alla rigida etichetta della famiglia Amberson.
Dopo la morte del padre di George - che Isabel aveva dovuto sposare pur amando Eugene - quest'ultimo riprende a fare la corte alla sua vecchia fiamma. Appresa la novità dalla zia Fanny (anch'essa segretamente - e dolorosamente perchè invano - innamorata di Eugene), George va su tutte le furie, in quanto questo amore - e soprattutto il fatto che in città se ne chiacchieri molto - intacca pesantemente, a suo dire, la reputazione della famiglia.
Disposto anche a rovinare il suo rapporto d'amore con Lucy pur di tutelare l'onorabilità degli Amberson, che gli era del resto stata inculcata fin da piccolo, George offende l'amante della madre (nonché quasi-suocero) Eugene, scacciandolo di casa in malo modo. Quindi, madre e figlio partono per un viaggio di alcuni anni in giro per il mondo.
Al loro rientro, dettato soprattutto dalle cattive condizioni di salute di Isabel, la famiglia è allo sfascio, senza un soldo per via di alcuni cattivi investimenti. In un ultimo ottuso gesto di disprezzo, gli Amberson negano a Eugene la possibilità di vedere Isabel prima che muoia.
Rimasto solo con la zia Fanny, senza un soldo, George - che non aveva mai voluto lavorare in vita sua - cerca di farsi assumere come operaio di bassissimo livello pur di guadagnare un pò di denaro. Investito da un'automobile, viene ricoverato in ospedale.
Lì dentro, dopo tutti questi sconvolgimenti di vita, finirà probabilmente per rendersi conto di molte cose e chiederà il perdono di Eugene, che prenderà il giovane sotto la sua protezione come ultimo atto di amore verso Isabel.

Tratto dal libro The Magnificent Ambersons (Booth Tarkington), il secondo lavoro di Welles dopo Citizen Kane è l'affresco di una nobile famiglia presa in contropiede dal passaggio da una società statica e quasi immutabile ad una molto più industrializzata e dinamica, incapace di adattarvisi e quindi inesorabilmente destinata a scomparire.
L'invenzione dell'automobile - di cui Eugene, vero personaggio positivo del film, è un capostipite - ne rappresenta un pò la metafora. Ed illuminante a questo proposito è una discussione a tavola fra George e lo stesso Eugene, secondo cui non è dato sapersi se l'auto migliorerà il mondo, ma certo lo rivoluzionerà profondamente, fin nel modo di pensare. Chi si ferma è perduto, sembra dirci Welles. Chi cerca di resistere ai cambiamenti finirà per essere travolto.


Scenografia incredibilmente ricca e curata: il castello degli Amberson spaventa ed inquieta.
Largo uso del piano sequenza. Titoli di coda letti dallo stesso Welles, voce narrante dell'intera storia.

Il film fu mutilato dalla casa di produzione dopo le critiche negative ricevute in occasione delle prime proiezioni di prova. Pare soprattutto che il finale piuttosto consolatorio sia un ribaltamento dell'originale, molto più pessimista.

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