lunedì 27 luglio 2009

Les diaboliques - H.G. Clouzot (1954)

Superbo giallo ad alta tensione da uno dei maestri del genere. Film di rumori ed ombre in cui tutto quello che è importante non si vede, ma si sente. Oppure si dice, ma non si tiene in considerazione.
Clouzot è grande nel far crescere la tensione, nel disseminare indizi che lentamente, inesorabilmente, portano al climax finale. I suoi personaggi sono sempre credibili, i particolari estremamente importanti.

La ricca e debole moglie del direttore di un istituto privato per ragazzini (di cui lei è proprietaria) viene convinta dall'amante di lui - nonché insegnante allo stesso collegio - ad uccidere l'uomo, violento e malvagio. La moglie esita, nonostante l'uomo non faccia altro che maltrattarla, soprattutto in pubblico. Infine, disperata, si convince, grazie soprattutto al supporto morale ed al decisionismo della sua rivale, anche lei stanca delle angherie subite.
Attirato l'uomo in una trappola lo annegano in una vasca da bango e, rientrate al collegio di notte, lo gettano nella piscina dell'istituto, dove il cadavere affonda nell'acqua torbida e ricoperta da uno strato di foglie autunnali.
Ma i giorni passano ed il corpo non torna a galla. Si fa svuotare la piscina con una scusa: nessuna traccia!
Fra presunti ritrovamenti, avvistamenti misteriosi da parte di un bambino, comparsate "dall'aldilà", la tensione monta e le donne - come sfidate da questo fantasma che pare perseguitarle - cominciano ad entrare in crisi. Soprattutto Cristina, la moglie, è sempre più pentita del gesto compiuto ed il suo cuore, già malato, accusa il colpo. Nicole, invece, perde la spavalderia delle prime battute e, piano piano, comincia a tirarsi indietro, fino a fuggire, lasciando la sola Cristina davanti all'incomprensibile tragedia.

Tutto si chiarisce nei vibranti colpi di scena finali, con un vecchio ed annoiato detective in pensione che si intromette...

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