domenica 13 aprile 2008

Vénus et Fleur - E.Mouret (2004)

Agrodolce commedia di adolescenti, ambientata in una Marsiglia estiva dei sogni. Lontana dal porto, dai ghetti e dalla periferia, immersa in una natura meravigliosa e a due passi da scorci sul mare da cartolina, si trova la villa delle vacanze della ricca famiglia di Fleur, timida ed introversa ragazza bene, con sensi di colpa per non aver mai provato sulla sua pelle cosa voglia dire essere infelici, soffrire.
Forse è anche per questo – oltre che per sfuggire alla solitudine in cui la sua famiglia l'ha lasciata – che decide di ospitare per qualche giorno Vénus, sfrontata e ribelle ragazza russa, della periferia di S.Pietroburgo, smodata e decisamente fuori dagli schemi. Le due giovani ragazze intrecciano subito un bel rapporto d'amicizia, entrambe alla ricerca – seppur con modi di fare così lontani – di un uomo, che le faccia divertire, sognare e innamorare.
È sempre Venus che mena le danze: Fleur, piena di blocchi psicologici e di preconcetti, di buone maniere e vincoli, le ammira la vitalità, la spensieratezza, la fiducia in se stessa e nei suoi mezzi, che sembra non venir meno neppure dopo i numerosi rifiuti che le ragazzine ricevono in questa loro infantile "caccia" che le vede travestirsi da donne sensuali, spargere per la casa mutandine per stimolare gli appetiti dei maschi, lanciare palloni in testa alle possibili "prede" per catturarne l'attenzione.
Giorno dopo giorno, la timida ed impacciata Fleur si lascia andare alle piccole follie dell'amica, se ne lascia conquistare, accettando di stare al suo gioco e frenandola appena quando questo si fa pericoloso.
La svolta del film è l'arrivo di Bonheur, amico del fratello di Fleur, che si fa ospitare per qualche giorno nella villa, prima di partire per una serie di escursioni. Vénus lo bracca, lo tempesta di domande, lo provoca in tutti i modi, riuscendo ad ottenere ben poco. Al contrario, chi si fa avanti - a tratti anche in maniera prepotente e minacciosa - è il vicino di casa, che di nome fa Dieu, ed ha solo voglia di approfittare della disponibilità della giovane e fresca Vénus.
Fleur nel frattempo cresce, costantemente in seconda fila, cresce ed acquista consapevolezza. Senza tradire l'amicizia verso Vénus – che si rivela invece in tutta la sua fragilità e finzione, nel suo bisogno frenetico di piacere, nel suo mostrarsi spigliata perché così vogliono gli uomini – Fleur si avvicina "mentalmente" (e poi fisicamente) a Bonheur.
Quando Vénus deve partire e tornare in Russia rimane un gradevole ricordo di spensierata fragilità adolescenziale, l'immagine di una danza su uno scoglio in faccia al sole, le preghiere per un grande amore da incontrare, la voglia di crescere troppo in fretta. E un po' di preoccupazione per la fragile Vénus.
V: "Preferisci essere còlta che cogliere? Ma che fai se non succede mai niente?"
F: "Lo penso fortissimamente. Lo comunico col pensiero"

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